DOVE PRATICARE JIU JITSU A MILANO

DOVE PRATICARE JIU JITSU A MILANO

LEZIONI A RICHIESTA IL CUI COSTO E DI 15 EURO A PERSONA..IN ORARIO DA DETERMINARSI
Potrete seguire un percorso di apprendimento approfondito con lezioni massimo 4 persone.
Comunicateci la vostra disponibilità e tenteremo di soddisfare le vostre esigenze per orari e intensità dell’ allenamento.

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In molti si chiedono dove praticare Jiu Jitsu a Milano. Il Jiu Jitsu brasiliano o Brazilian jiu-jitsu (semplificato in BJJ) è un’arte marziale, uno sport da combattimento e un metodo di difesa personale caratterizzato da una forte orientamento alla lotta ed in modo particolare nel combattimento sul pavimento. Il Brazilian Jiu Jitsu nasce dal Judo giapponese, ai tempi in cui il maestro Koba, rifugiato di guerra, dal Giappone andò in Brasile. Lì iniziò la pratica del ju jitsu brasiliano in Brasile, in particolare alla famiglia Grace, dove era stato ospitato. PRATICARE JIU JITSU A MILANO Nelle lezioni sui fondamentali di questa disciplina si insegna che una persona più minuta e debole può contrastare con successo un opponente più grande e forte con l’applicazione di specifiche tecniche tra cui leve, chiavi articolari e strangolamenti, portando lo scontro sul pavimento. Nel jiu jitsu brasiliano si lavora di più sul contatto mentre il jiu jitsu tradizionale lavora più sulle leve e sulla difesa personale. Queste le differenze fondamentali tra i due stili di combattimento. Per quanto riguarda l’allenamento in palestra occorre ricordare che prima della lotta a terra c’è bisogno di esercitarsi a fare le cadute. Lo stesso discorso vale anche per quanto riguarda le proiezioni. Diciamo che l’80% del lavoro è a terra dove si praticano leve alle caviglie e alle ginocchia, strangolamenti e immobilizzazioni, mentre il restante 20% si svolge in piedi praticando proiezioni.Ci si può accorgere guardando qualche video di brazilian jiu jitsu che di cadute, capriole e proiezioni durante la fase in piedi se ne vedono poche. Questo perchè il regolamento di gara premia (a differenza del judo) una lotta con sottomissioni a terra. Di conseguenza è logico (oltre che più facile) insegnare prima la lotta a terra, poi quella in piedi. Per quanto riguarda la preparazione tecnica e fisica da raggiungere durante il corso, questo dipende dal maestro e dai propri obiettivi. Il riscaldamento è previsto sempre. L’allenamento nel Brazilian jiu-jitsu come previsto dalla Federazione Italiana BJJ viene comunque praticato principalmente con carattere sportivo nei tornei di grappling o altri come la submission grappling, o anche per partecipare ad incontri di MMAPRATICARE JIU JITSU A MILANOSin dal suo principio nel 1914, l’arte ascendente del judo era separata dai sistemi più antichi di jiu jitsu giapponese da un’importante differenza trasmessa al Brazilian jiu-jitsu: non si tratta solamente di un’arte marziale ma anche di uno sport, un metodo per promuovere lo sviluppo del fisico e del carattere nei giovani, e, infine, una via di vita. PRATICARE JIU JITSU A MILANO Vi invitiamo a venire a trovarci nella nostra palestra di Viale Umbria 36, è una palestra in zona Porta Romana a Milano, quindi molto comoda sia da e per il centro città che da e per la periferia di Milano. E’ anche vicina alla Metro di Corso Lodi, nonchè comoda e con l’ampio parcheggio della circonvallazione di Milano pur essendo in un cortile interno riparato da odori e rumori. Clicca di seguito per informazioni su orarimaestri e dove siamo. http://youtu.be/9oIrfoAkHTk

K1 – STORIA, TECNICHE E REGOLE NEL TORNEO

Boxe Ursus, insieme ai suoi atleti, partecipa costantemente a competizioni con regole K1. Nella grande varietà di discipline e tornei vi proponiamo il nostro articolo che aiuterà a conoscere meglio la K1 nella sua storia, nelle tecniche e le regole.

Un po’ di storia:

Il K-1 fa il suo debutto nel 1993 in Giappone con il Grand Prix. Il suo fondatore Kazuyoshi Ishii, maestro di karate, realizza il torneo per lo scopo di portare i migliori atleti delle discipline a percussione a combattere per il titolo del più forte combattente del mondo. Karate, Taekwondo, Muay Thai, KickBoxing e Full Contact: queste le principali discipline che si incontreranno nei tornei regionali di selezione, nell’arco di un intero anno. Fino al 2012, data del fallimento della società organizzatrice, il K-1 Tournament resterà il più prestigioso torneo internazionale.

Le tecniche:

Colpi di braccia dalla Boxe (jab, ganci, montanti, pugno girato) e KickBoxing (con le ginocchiate) sono le tecniche autorizzate. L’utilizzo di gomitate (Muay Thai) e tecniche di presa e proiezione (escluso il clinch), soffocamento e combattimento a terra porteranno a sanzioni l’atleta.

Regole:

Gli incontri si svolgono in 3 (match a eliminazione diretta) o 5 riprese, in entrambi i casi round da 3 minuti. La vittoria è assegnata per KO (conteggio fino a 8), T-KO, impossibilità da parte dell’avversario a continuare (parere medico). Esiste inoltre la regola dei due atterramenti: se nello stesso round viene si viene atterrati due volte (tre volte nell’ultimo round), viene dichiarata la sconfitta.

Qui nel dettaglio (fonte wikipedia) i falli che portano alle sanzioni per l’atleta o alla squalifica:

  • Utilizzare la testa o il gomito per colpire l’avversario
  • Attaccare l’avversario nella zona inguinale
  • Effettuare proiezioni di wrestling o judo o tecniche di sottomissione (prese)
  • Colpire con i pollici, soffocare o mordere l’avversario
  • Colpire l’avversario alla gola
  • Attaccare l’avversario quando è al tappeto o si sta rialzando
  • Attaccare l’avversario dopo che l’arbitro ha chiesto una pausa (break)
  • Aggrapparsi alle corde.
  • Insultare l’arbitro.
  • Portare tecniche di pugno sulla parte posteriore della testa.
  • Cercare di far cadere l’avversario dal quadrato di gara (ring)
  • Uscire volontariamente dal ring durante l’incontro
  • Attaccare l’avversario che si gira e mostra la schiena (a meno che l’avversario non abbia più la volontà di combattere)
  • Attaccare l’avversario con un colpo backspin in una parte non autorizzata.
  • Caricare nelle braccia dell’avversario con la testa tenuta bassa (head-butt)
  • Combattere in maniera passiva senza attaccare, ad esempio continuando a trattenere e a fare tecniche di clinch all’avversario.
  • Attaccare l’avversario più di una volta tenendogli la gamba o tenendogli il collo con entrambi le mani.

Qui le modalità di sanzione:

  • Caution (trad. cautela): ammonimento verbale dell’arbitro. Due Caution diventano un Warning.
  • Warning (trad. attenzione): cartellino giallo. Due Warning diventano un Point Deduction.
  • Point Deduction (trad. punti di penalità): cartellino rosso. Tre Point Deduction in una ripresa significano la squalifica.

È automatico il cartellino rosso nel caso di un fallo intenzionale.

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